Anonimo – Frasi d’Amore
Ogni giorno lo vedo in corriera, abbracciato alla sua fidanzata… e ogni giorno penso “potrei essere al suo posto”… se solo lui capisse quanto gli voglio bene… ma è inutile, lui ha lei, e io ho solo i miei sogni infranti.
Ogni giorno lo vedo in corriera, abbracciato alla sua fidanzata… e ogni giorno penso “potrei essere al suo posto”… se solo lui capisse quanto gli voglio bene… ma è inutile, lui ha lei, e io ho solo i miei sogni infranti.
Anni 80 anni domini. Giocavamo nei cortili fra le lamentele dei condomini. Alle nostra urla erano ostili saranno contenti da ora in eterno, coi bimbi in casa davanti ad uno schermò.
È questo l’amore? È così? Le cose che vanno a posto da sole. Per incanto. Un puzzle di un miliardo di tessere che un attimo prima è un mucchio enorme di pezzi di cartone grigi da una parte e colorati dall’altra, una promessa impossibile da mantenere di forme e di colori. E un attimo dopo un castello incantato in una foresta, o una barriera corallina piena di pesci di tutte le forme e di tutti i colori. E ti chiedi come mai non l’hai mai visto prima, che i pezzi si incastravano così bene. Come hai fatto a non vedere in quel mucchio di pezzi il puzzle finito. E non è costato fatica. Ma allora perché succede così di rado? E allora anche toccarsi, baciarsi diventano la cosa più semplice e naturale del mondo. Sembra quasi che le mani sappiano da sole dove andare. Le tue e le sue. Non c’è bisogno di guidarle. Allora è così essere innamorati. È il mondo che gira in perfetta armonia con te. È essere seduto al bar con il sole che ti scalda ma non troppo, e vedere che tutto, tutto, ma proprio tutto, le persone nella piazza, le nuvole nel cielo, gli sbuffi di vento, i colombi che becchettano, le formiche che trasportano le briciole sono al posto giusto. Che anche quella pietruzza incastrata tra un cubetto di porfido e l’altro deve essere proprio lì e non in un altro posto. È così semplice. E così difficile.
Lui non chiuse la porta della Casa ma si sedette sull’uscio ad aspettare. Proprio su una di quelle vecchie e cigolanti sedie a dondolo. I suoi occhi si perdevano nell’immenso campo di girasoli finché lei, d’un tratto, comparve sul viale. Portava con sé una valigia piena di ricordi, e tante speranze e il loro amore. Si guardarono con profonda intensità e finalmente, sorrisero.
Io non ho mai creduto nel destino. Un giorno incrociando i tuoi occhi che già parlavano di noi, mi sono reso conto che esistono sempre due anime che si cercano per divenire una sola entità.
Il mare accolse l’ombra del volo di un gabbiano, lo seguii con lo sguardo di chi vede per la prima volta l’arcobaleno. Entrai, brividi percorsero la mia pelle, l’eco della mia coscienza si spegneva con il calar del sole, l’ombra di me stessa scompariva per mai più ritornare…
Ed ecco… un’altra cicatrice sul mio cuore, un altro amore finisce e lascia traccia di sé.