Anonimo – Guerra & Pace
Non so se sono le guerre ad essere obsolete o gli uomini: nei tempi di pace i figli seppellivano i propri genitori, nei tempi di guerra i genitori seppellivano i propri figli.
Non so se sono le guerre ad essere obsolete o gli uomini: nei tempi di pace i figli seppellivano i propri genitori, nei tempi di guerra i genitori seppellivano i propri figli.
Non sempre sono le armi, a ferire una persona.
Quotidianità contorta unita a scadenze che mi soffocano, leggi scritte ne dal buon senso, ne tanto meno da me, posso solo cercare la libertà nel mio io, ed entrare in quello che per me è il “tempio” e che per voi è una semplice palestra. Qui posso chiudere gli occhi e scandire il tempo coi battiti più veri che conosca, quelli del mio cuore, qui le mie leggi le decido io, come le tacitazioni e le costrizioni che con insensata follia m’impongo. Sono un uomo, certo, ma un uomo felice poiché ancora in grado di potere sognare, concedetemelo, e lasciatemi scegliere e vivere il mio destino. Forse arriverò troppo in là, e come la mitologia mi ricorda, come Icaro cadrò, ma cadrò felice, totalmente conscio di averlo fatto nel pieno della mia squilibrata razionalità.
Anche se si possiede l’intelligenza per le grandi elucubrazioni, bisogna stabilire fin dove l’energia può sopportare un tale atteggiamento. Entrare in un labirinto è più facile che uscirne.
Finché avrai un amico, avrai pur sempre un nemico.
E se l’amore è astratto perché lo senti sulla pelle, dentro e fuori, perché spacca…
– Quando parlo di soldati, intendo i soldati di fanteria, i malvestiti, i laceri, i sudici, i buffi e miserabili soldati di fanteria. Le altre armi, che hanno preso magnificamente parte alla guerra, non hanno contribuito a formare l’odierna mentalità del popolo, balzata fuori dal tormentoso crogiolo della fanteria.