Anonimo – Luoghi comuni
Chi si fa i cavoli suoi campa cent’anni.
Chi si fa i cavoli suoi campa cent’anni.
Napule, Ani’mme femmina!
Il dolore che sto provando mi toglie il respiro, è insopportabile. Non riesco a controllare la mia mente ed il mio corpo. Questa forza oscura e misteriosa dentro di me ormai ha preso il sopravvento e continua ad indebolirmi.I ricordi lontani nella mia anima, non sono altro che flebili illusioni, perse nel vento; sono alla ricerca di una destinazione che finalmente mi darà la pace. Mi staglio contro il cielo cercando inutilmente la luce, ma la fredda pioggia bagna il mio povero corpo; io vado alla deriva da sola come se fossi in balia del mare…Protendo le mani sperando di aggrapparmi ad una ragione che mi dia il coraggio e la forza necessaria per riuscire ad andare avanti: solo così farò tacere per sempre la mia coscienza.
Era un pittore che disegnava entusiasta una tela di indefinita dimensione, era uno scrittore che scriveva un libro di indefinita lunghezza, era un fotografo che immortalava un paesaggio illimitato e indefinito, era colui che perfezionava la sua vita, colorandola, scrivendola, fotografandola, rendendola migliore.
Io ti ho dato il mio cuore… e tu me lo hai spezzato!
L’amore è dare, dare ogni giorno di più, il desiderio è prendere, prendere ogni giorno di più.
Chi muore, non muore davvero.