Anonimo – Palindromi
E d’Irene se ne ride.
E d’Irene se ne ride.
Di solito mi consoli quando sono triste. Ed ora che sto davvero male, sei stato proprio tu a farmi soffrire.
L’occasione: rende l’uomo ladro e la donna moglie.
La suprema felicità della vita è la certezza di essere amati.
Io ti amo, lei ama te, lui ama l’altra… se questo è il mondo per favore fermatelo, voglio scendere.
Non sapevo cosa fosse veramente l’amore, poi ho incontrato te, e ho capito… Ho cercato…
Sei come il concerto n. 3, melodia di Rachmaninov.Lenta, all’inizio. Nel tuo elegante incedere.Nel tuo mostrarti al mondo, camminando sicura, fra le persone. Certa, nel tuo bel carattere.Rapidamente incalzi.Come un treno che sfreccia su delle inesistenti rotaie, vinci contro ogni imprevisto che ti si presenta.Diventi molto veloce, quasi suonata con undici dita.E poi torni calma. Come il mare in una calda sera estiva, priva di ogni alito di vento.Sembra quasi ti fermi a ragionare sul da farsi. Come ad osservare intorno a te tutte le strade e tutte le possibilità.E piano piano, inizi nuovamente ad accelerare. E torni ad intimorire tutti intorno a te.E giunta nella parte centrale del brano, come a renderti conto di ciò, cambi completamente stile.Sfuggente,Inizi a correre. Di vita in vita.Fusa su migliaia di altre esistenze.L’esecuzione giunge quasi al termine e l’artista, previdente, rilassa gli ascoltatori. La musica si ammorbidisce e diventa una melodia carica di passioni.Carica quasi d’amore.