Anonimo – Palindromi
In girum imus nocte et consumimur igni.Vaghiamo nell’oscurità e siamo consumati dal fuoco.
In girum imus nocte et consumimur igni.Vaghiamo nell’oscurità e siamo consumati dal fuoco.
Quelli del Nord sono organizzati.
Ora c’è malasanità là a Latina, salame caro!
E quando tu torni sconvolgi i mari, gli oceani, i venti. Le stelle tornano a brillare anche solo per un attimo impercettibile. Brilla la luce spenta, ad intermittenza, dalle tue mancanze e presenze discontinue. Ci sforziamo di vivere uno senza l’altro. Riuscendo ad essere felici. Ma tutto il resto è destinato a fallire se io e te siamo destinati l’uno all’altro. Ci colpiamo e le ferite non ci chiudono mai, leccandole nell’intento di disinfettarle da noi stessi. Ci evitiamo perché è più facile che venire travolti l’uno dall’altro. Quella potenza che ci ha resi unici, dipendenti. Come una droga. Facile iniziare, difficile da smettere. Impossibile dimenticare.
Se imparassi ad ascoltare il silenzio che vaga intorno a te quando tutti stanno urlando e cercano di sopraffarlo, capiresti tutto ciò che sfugge alla tua attenzione e che va oltre anche al più piccolo dettaglio.
Per essere felici bisogna vivere, non esistere solamente.
Quando i colori bruni dell’autunno sostituiscono gli splendori dell’estate non ci sono più fiori da cogliere, se non quelli che portiamo dentro di noi e che restano intatti anche nei rigori dell’inverno.