Anonimo – Ricordi
Ricorderai questi occhi ovunque tu sarai, occhi sinceri… e guardandoti allo specchio starai male perché saprai che quei due bellissimi occhi ora stanno piangendo a causa tua…
Ricorderai questi occhi ovunque tu sarai, occhi sinceri… e guardandoti allo specchio starai male perché saprai che quei due bellissimi occhi ora stanno piangendo a causa tua…
A volte basta una persona per innamorarsima per amare bisogna essere in due.
Quando riscopri l’Amore che pensavi di aver perduto e cercavi di cancellare dalla mente e dal cuore per le paure che la sua intensità ti provocava, ti accorgi che questo Amore è più forte di prima perché è capace di riempire quel vuoto che aveva provocato dentro quando cercavi di rimuoverlo, allora ti accorgi che di questo Amore non puoi far senza, che ogni cosa, gesto, progetto futuro non ha senso, che non ne puoi vivere senza perché ogni cosa ti riporta a lui con tutta la forza, questo Amore lo devi vivere perché ti completa, senza non sei nulla, come è nulla la persona che te lo da perché non sarà mai completa senza di te.
Le lucciole brillano nel bosco, i tuoi desideri accendono le tue giornate.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Dicono che accettare la fine di un amore significhi crescere, io preferisco rimanere così ed…
Mai come adesso mi sento fiero di far parte di una minoranza di italiani, quindi di essere cittadino e non suddito.