Anonimo – Vita
Abbracciata a pensieri che mi scuotono violentemente.Mi risvegliano i sensi.E alla fine, ricomincio a vivere.
Abbracciata a pensieri che mi scuotono violentemente.Mi risvegliano i sensi.E alla fine, ricomincio a vivere.
Anche se non ti dico ti amo i miei gesti e i miei sguardi sono…
Ti voglio bene, mi manchi, ti amo, sei tutta la mia vita, non ti lascerò mai. Belle parole seguite da altrettante belle promesse che un po’ tutti abbiamo detto e promesso ad altre persone, ma che a volte non abbiamo mantenuto per colpa sia di altri e che nostra.Anzi forse principalmente per colpa nostra! Perché alla fine siamo sempre noi a decidere, siamo noi gli artefici del nostro destino e a sua volta della nostra vita.
Una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene migliore o più importante degli altri. L’umiltà non va confusa con l’umiliazione, ma considerata come mancanza nella propria personalità.
Scegliamo continuamente. Lo facciamo anche nell’attimo in cui decidiamo di sederci e di aspettare.
Un bel giorno io sono nato. Subito non mi sono accorto di niente, ma dopo un po’ me l’hanno fatto notare.
Tutto ciò che ognuno di noi fa in questa vita è semplicemente relativo ad essa. Quindi paradossalmente non è il caso di perder tempo a chiedersi se ciò che facciamo sia giusto o sbagliato, l’importante è fare perché nell’agire scopriremo le nostre aspirazioni e le nostre felicità nascoste che senza osare, mai avremmo potuto immaginare di avere. Queste una volta scoperte renderanno più intense le nostre giornate e nello stesso tempo più leggere e meno noiose, così, se davvero la nostra vita dovesse finire un attimo dopo il nostro ultimo respiro, l’azione l’ha resa degna d’essere vissuta.A maggior ragione lo stesso discorso vale nel caso in cui noi speriamo che la vita non finisse qui, perché altrimenti sarebbe come sperare di aver vinto una scommessa senza effettivamente avere scommesso. Sicuramente un ipotetico Dio, per il semplice fatto di avere agito, anche se contrariamente alla sua parola, avendo sfruttato il libero arbitrio e la propria intelligenza condannerà meno gli errori da noi commessi rispetto a coloro che non hanno osato, altrimenti sarebbe troppo facile: basta non giocare per essere sicuri di non perdere! Quindi in conclusione penso che questo Dio condannerà più coloro che si sono dimostrati inetti che coloro che hanno errato agendo. E se così non fosse, se riterrà più grave l’aver sbagliato che il non aver agito, penso che ci dovrà perdonare lo stesso perché ciò significherebbe che la logica umana è diversa da quella divina o che questa non può essere, per una nostra limita intelligenza, compresa.