Anthony De Mello – Libri
Perdere il sé significa capire improvvisamente di essere qualcosa di diverso da ciò che i pensava di essere.
Perdere il sé significa capire improvvisamente di essere qualcosa di diverso da ciò che i pensava di essere.
Mi sentivo vuoto d’amore. Spogliata di questo sentimento, la vita appare grigia e senza senso; i minuti, le ore e i giorni sembrano anelli di una catena che ti senti stringere al collo. Avevo la sensazione di essere sopra una barca che faceva acqua, ma non trovavo la volontà di riparare la falla.Pensavo e mi domandavo: E se ora mi dirigessi verso le onde, lasciandomi trasportare lontano dalla marea, che sarebbe di me? Forse avrebbero fine tutte le mie angosce, le tristezze e quell’insoddisfazione che a volte è troppo pesante per il mio cuore stanco.Forse rimarrebbe il ricordo di un uomo che credeva di essere qualcosa, ma che in realtà era soltanto l’ombra apparente di un sogno.(da “Alle porte della vita”)
L’amore insensato che provo per lui rimane per me un insondabile mistero.Non so perché lo amassi al punto di voler morire della sua morte.Ero lontana da lui da dieci anni quando è successo e pensavo a lui solo di rado.Come se lo amassi per sempre e niente di nuovo potesse succedere a questo amore.Avevo dimenticato la morte.
L’uomo non ha bisogno di essere comandato, ma di comandare.La brama di potere ha trasformato gli uni in padroni e gli altriin schiavi e un po’ alla volta questi ultimi hanno accettato il poteredegli altri e la propria sottomissione, si sono adeguati, sisono rassegnati e per loro adesso avere un padrone è normale,ma noi siamo cani randagi, azzanneremo i padroni che vorrebbero metterci al guinzaglio e sottrarci l’osso che ci siamo procurati con le nostre forze.
La frivola vanità, cormorano insaziabile, non esita a pascersi di se stessa.
Era quasi mezzanotte e il Primo Ministro stava seduto da solo nel suo ufficio, a leggere una lunga relazione che gli scivolava via dalla mente senza lasciare la minima traccia. Aspettava una chiamata dal presidente di un paese remoto e, tra il chiedersi quando quel disgraziato avrebbe telefonato e il cercare di allontanare gli spiacevoli ricordi di una settimana lunghissima, faticosa e complicata, nella sua testa non c’era molto spazio per altro. Più cercava di concentrarsi sui caratteri stampati della pagina, più chiara vedeva la faccia maligna del suo avversario politico. Questi era apparso al telegiornale quel giorno stesso non solo per elencare tutte le cose terribili successe nell’ultima settimana (come se ci fosse bisogno di ricordarle), ma anche per spiegare perché fossero, dalla prima all’ultima, colpa del Governo.
Ce ne stiamo in silenzio sotto quel cielo che ci guarda e chissà che pensa di noi.Ci sono sere in cui si vede a malapena una stella ma, se t’innamori, ne vedi tantissime, è come quando sei ubriaco e vedi doppio… stasera se ne vedono a grappoli.”Carlo, ma le stelle quante sono?”Mi prende il dito e lo punta verso il cielo.”Una, due, tre, quattro”…Quando trovi l’amore puoi fare tutto, puoi anche contare le stelle. E quel cielo non è poi tanto distante e tanto nemico…Sono 351.