Arturo Graf – Antichi aforismi
La vanità della scienza comune può essere veduta da una scienza superiore; non mai dall’ignoranza.
La vanità della scienza comune può essere veduta da una scienza superiore; non mai dall’ignoranza.
Guardati da chi ti parla male degli altri senza ragione.
La moneta venuta in operosa a nulla serve, e rende schiavo chi la possiede.
Allorquando una cosa riesce bene si dimenticano gli ostacoli superati.
L’uomo intelligente, studiando i grandi uomini, cerca in qual maniera può imitarli per accostarsi alla grandezza.
I cinesi dicono che il duello è il giudizio degli stolti, e l’offesa alla legge.Nel Giappone invece l’uomo d’onore dopo il verdetto sfavorevole dei padrini si sventra.
Che cosa è allegrezza?Egli è un movimento dell’animo, caggionato da una opinione di un bene che si aspetta, e che si crede l’uomo d’avere; la quale facendo perturbar l’animo, e uscire dalla ragione, non è cosa molto convenevole alle persone di alto Stato.
Perché dipingesi esser cieca la Fortuna?Percioché ella rende ciechi i favoriti suoi.
Chi è veramente libero?Colui che non serve ad alcun brutto affetto.
Quai sono coloro che meno temono la morte?Quei che meno agitati si ritrovano in questo mondo.
Come si può conoscere l’amico certo?Nelle cose incerte.
Perché dissero gli antichi, che meglio sia capitar nelle mani dei corvi anzi che degli adulatori?Percioché gli adulatori ne divorano vivi, e i corvi ne mangiano morti.
Tutto è relativo.
L’abito copre il corpo; non la colpa.
Il commercio è un’operazione tanto pratica, quanto scientifica.
Le strade addomesticano i luoghi selvaggi.
Una invenzione, appena conosciuta, sembra la cosa più naturale; l’impossibile è divenuto possibile.