Marco Alberici – Antichi aforismi
Io provo molta superstizione, ma insieme molto politica, nell’apoteosi degli antichi accordavano ai loro eroi.
Io provo molta superstizione, ma insieme molto politica, nell’apoteosi degli antichi accordavano ai loro eroi.
Scorgere della vita anche le minuzie è bene; contemplarle è male.
Molti uomini paiono sensati di qua da certo confine, di là dal quale appaiono improvvisamente insensatissimi.
Le strade addomesticano i luoghi selvaggi.
Il tempo è denaro! – È dunque cosa di sì piccolo pregio il tempo?
Una invenzione, appena conosciuta, sembra la cosa più naturale; l’impossibile è divenuto possibile.
Chi voglia udire la voce sincera della coscienza, bisogna che sappia fare silenzio intorno a sé e dietro di sé.
La vanità come l’ambizione cresce col successo.
Un valentuomo che si batta in duello con uno stordito, ma come quel giocatore che giocasse una posta molto grossa contro una posta molto piccola.
La legge ha per norma il giusto; ma non è sempre giusta.
Chi, per esser privo di beni della fortuna, si lagna di non aver nulla e di non esser nulla, fa di sé quel giudizio i suoi nemici potrebbero fare, e che egli mostra di meritarsi.
Le grandi opere furono sempre ideate da una sua persona, eseguite da una moltitudine.
Nelle imprese ove non è rischio, non può essere gloria.
Il primo dovere della donna è quello della famiglia.
La religione dovrebbe essere guida all’educazione morale della vita, sentimento della vita, alimento dello spirito e scevra d’ogni simbolismo assurdo.
È ben vero che il fumare e bere sono una peste dell’umanità pure in certi momenti sono uno svago che reca l’oblio del male.
Quegli anni, si conosce la differenza delle cose e degli uomini.