Anton Pavlovic Cechov – Verità e Menzogna
Il pidocchio delle piante mangia l’erba, la ruggine il ferro, la menzogna l’anima.
Il pidocchio delle piante mangia l’erba, la ruggine il ferro, la menzogna l’anima.
Per fingere di essere quello che non siamo, a volte ci nascondiamo dietro alle maschere.
A volte sarebbe proprio curioso vedere cosa pensano certe persone.
E sapete voi che cosa è per me il mondo? Devo mostrarvelo nel mio specchio? Questo mondo è un mostro di forza, senza principio, senza fine, una quantità di energia fissa e bronzea, che non diventa né più piccola né più grande, che non si consuma, ma solo si trasforma, che nella sua totalità è una grandezza invariabile […] Questo mio mondo dionisiaco che si crea eternamente, che distrugge eternamente se stesso, questo mondo misterioso di voluttà ancipiti, questo mio al di là del bene e del male, senza scopo, a meno che non ci sia uno scopo nella felicità del ciclo senza volontà, a meno che un anello non dimostri buona volontà verso di sé, per questo mondo volete un nome? Una soluzione per tutti i suoi enigmi? E una luce anche per voi, i più nascosti, i più forti, i più impavidi, o uomini della mezzanotte? Questo mondo è la volontà di potenza e nient’altro! E anche voi siete questa volontà di potenza e nient’altro!
Quella che io credevo fosse un’aureola era solo un allegro girotondo di folletti intorno alla tua testa.
Mentire al cuore delle persone sincere non è solo segno di falsità, ma un atto fottutamente meschino.
Il limite è una delle tante bugie rassicuranti inventate dall’uomo.