Sai che c’è di sbagliato? Che credi ancora alle fiabe. Le prendi alla lettera. E aspetti ancora un principe che ti salvi. E mentre crolli ti volti, ma arriva qualcuno che ti spinge più in basso. E allora svegliati e smettila. Io non credo più nelle fiabe, nelle favole si, quelle che scrivo io, con la mia morale. E credo in me stessa. E me lo scrivo da me il “lieto fine”.
quel che la fantasia percepisce come bellezza dev’essere vero, sai o no esistito prima, poiché secondo me tutte le nostre passioni sublimi, sono creatrici di bellezza pura.
Che bella cosa gli amici, i confronti, le confidenze, i nuovi incontri. Che bella cosa le serate passate a raccontarsi davvero, a conoscersi e asciugarsi lacrime. Gli amici sono un dono meraviglioso. Quando son veri toccano l’anima proprio e la proteggono.
E alla fine e sempre la coscienza: che ti libera o condanna!
Il perdono è una lingua sconosciuta, un atto di amore reazionario, l’emblema del potere emozionale, un urlo rivolto a una platea di animi sordi.
Alle volte si fa più fatica a cercare di non stare male che pensare a stare bene.
L’amore che hai dentro ti mette le ali. L’altrui cattiveria, te le spezza.