Antonella Coletta – Stati d’Animo
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
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Io non ho idee, ma ossessioni. Le idee può averle chiunque. Le idee non hanno mai fatto sprofondare nessuno.
Le pause di riflessione? Una vera stronzata! L’amore vero non ha bisogno di essere lasciato in stand-by, perché due anime che si appartengono muoiono distanti l’una dall’altra.
Ci si nasconde dietro parole scritte forse perchè non riusciamo ad essere onesti neanche con noi stessi.Siamo bravi ad accusare, siamo bravi a fare i moralisti, siamo tutti con alti valori e paladini della sincerità. Tutto questo solo con la complicità di un foglio e di una penna.Ma poi come siamo realmente con i nostri amici ed i nostri cari. Ci celiamo dietro scuse banali, falsi sorrisi, giustificazioni e non riusciamo a dire veramente quello che pensiamo e proviamo.
Ci sono deliri, così affamati, che non tollererebbero l’abbandono di un ultimo morso che non è mai l’ultimo. Chi entra non esce!
Purtroppo ho esaurito la pazienza messa per troppo tempo a dura prova. Ho smesso di essere sempre pronta a perdonare a sorvolare, oggi ho una marea di “vaffanculo” e tanta ma tanta ma tanta indifferenza accompagnata da una sanissima strafottenza!
Io difficilmente sogno, cioè, quando mi sveglio, difficilmente ricordo quello che ho sognato.Ma l’altra notte era una notte magica.Nel sonno affondavo i piedi nudi nella sabbia, in una spiaggia lontana, sul bagnasciuga, la sottile linea del fronte che delinea gli spazi tra sogno e realtà. Non capivo se ero solo, ma credo di no. Di certo era sera, quasi al tramonto. Il sole discretamente tendeva all’arancione e i suoi raggi accarezzavano docilmente la pelle, la risacca suonava una cullante melodia, ipnotica, rilassante fino a provocare un leggero dolore nell’ascoltarla, una malinconia data dalla serialità del suo andare e venire, su e giù, flebile colonna sonora dell’anima.Forse ero solo, forse no, non ricordo bene. Pareva ci fosse qualcuno a tenermi per mano, camminando al mio fianco, dolcemente, una discreta e bianca presenza.Ma sapete come funzionano i sogni, spesso non si focalizzano i visi e le situazioni. Rimangono dei frammenti, dei piccoli pezzi di puzzle da assemblare al risveglio.Questo succede quando si ha un risveglio naturale, mite, graduale.Alle ore tre e venticinque vivevo in quel sogno. Ovattato, calmo, docile, forse innamorato dell’Angelo che camminava insieme a me e divideva la sua mano con la mia. Una felicità dimenticata quanto inaspettata.Appunto.Possibile che le porte del paradiso si possano spalancare anche per un diavolo come il minchione qui presente!