Antonello Meis – Stati d’Animo
L’invidia? Non è un problema mio, è un grattacapo per chi la prova.
L’invidia? Non è un problema mio, è un grattacapo per chi la prova.
Io non so chi sono ma ho paura a scoprirlo.
Solo quando tocco il fondo inizio a reagire, in quei momenti, inizio a bere dal calice del dolore, quella rabbia che l’animo fa vibrare, essa si trasforma in forza per rialzarsi, ancora una volta, come una fenice che muore bruciata dalle sue stesse fiamme e risorge dalle proprie ceneri, l’anima trova la forza di risorgere proprio grazie alla sofferenza che l’ha abbattuta, tornando a volare più in alto di prima, abbandonando timori e fantasmi che l’hanno trascinata al suolo.
Non mi vergogno di quello che sono, ma di quello che non sono, di quello che “avrei”, “sarei” e delle ipotesi condizionali e condizionate, indicativo presente di un passato remoto imperfetto. Analisi di un periodo in cui protasi ed apodosi difficilmente sono consequenziali, un ablativo assoluto che mi strangola gli slanci verso il futuro.
Due chiacchiere virtuali dopo tanto tempo, banalità, forse un sorriso. Tutto ciò che resta di una passione mai bruciata.
– Perché ti isoli? Perché stai solo?- Io non mi isolo per stare da solo. Mi isolo per stare con me stesso.
Le lezioni che la vita ti dà, le ricevi dai pugni in faccia che ti mollano coloro che vogliono distruggerti, ma sono proprio le fregature a renderti migliore, a darti la consapevolezza di essere forte e di proseguire con un sorriso.