Antonino Davì – Viaggi e vacanze
In un viaggio non conta quello che hai alla partenza, ma quello che ti porti al ritorno.
In un viaggio non conta quello che hai alla partenza, ma quello che ti porti al ritorno.
Ed ecco che tornando in Italia svanisce l’allegria tra la gente.
Il viaggio è anzitutto un ritorno e insegna ad abitare più liberamente, più poeticamente la propria casa.
Il viaggio più bello e interessante è quello che fai con chi sa di cosa hai bisogno. Con se stessi.
La bellissima piazza Navona con al centro la barcaccia, ritrovo di vite intrecciate di discorsi, respiri, stranezze, colori etnie differenti tra di loro con un’unico filo conduttore, esserci, in qualsiasi parte del mondo esserci, perché se ci sono, io esisto.
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c’è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l’aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d’isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente.
Certe vie di Napoli sono sempre vestite a festa. Che bello!