Antonio Belsito – Tristezza
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.
Non credo sia una coincidenza che “tear”, in inglese, significhi sia “lacrima” che “strappo”. Non c’è peggior distacco di qualcosa o qualcuno che, allontanandosi, si trascina via pezzi di noi. Velocemente o lentamente che avvenga.
E spesso mi assale quella strana sensazione di aver già visto cose che non conoscevo o di aver vissuto un momento che in realtà non ho mai vissuto, divento triste e malinconica, sento addosso il peso di un qualcosa o di una colpa che non è mia, come se fossi responsabile di non aver fatto nulla per cambiare un evento importante, me ne rimango li seduta a fissare il nulla con il viso rigato di lacrime, accusandomi e assumendomi colpe, che in fondo non ho.
Le lacrime versate dal cuore son i dolori rilasciati dall’anima.
Mi stai facendo soffrire così tanto, ma così tanto, che l’amore si sta trasformando in odio. Se tu tornassi da me tra 15 giorni, sarei quasi capace di mandarti via.
Potremmo avere tutto il mondo intorno a noi, ma se il mondo che abbiamo dentro è confuso allora nulla potrà farci apprezzare ciò che ci circonda.
A volte non è la vita che ci fa soffrire, siamo noi a vivere con sofferenza tutto.