Antonio Cuomo – Filosofia
Quanti sogni resteranno a vagabondare per molte notti ancora!Non trovando quel giorno capace di vederli realizzati.
Quanti sogni resteranno a vagabondare per molte notti ancora!Non trovando quel giorno capace di vederli realizzati.
Come quasi tutti gli ex-marxisti della mia generazione, ero un neofita del liberalismo, e nel mio entusiasmo semplicistico e ignorante lo usavo come una mazza. In sostanza, non facevo altro che adoperare il liberalismo per semplificare indebitamente la realtà, più o meno come si faceva pochi anni prima usando il marxismo. Rimaneva invariato l’atteggiamento psicologico, la presunzione semplificante. Avevo cambiato le mie idee per rimanere identico a me stesso. Di fronte alla richiesta di occuparsi seriamente e concretamente dei problemi delle donne, degli omosessuali, della gente scura di pelle, l’importante era disporre di un’elegante via di scampo. Non era poi così essenziale che, mentre anni prima la scappatoia era l’appello alla lotta di classe e a una perfetta rivoluzione, negli anni ottanta, con la crisi del marxismo, si fosse resa disponibile un’altra chiave universale: l’assolutezza dei criteri formali di uguaglianza. La sicumera rimaneva identica a se stessa.
La sola musica del cuore incanta l’anima. Il battito incalzante del tuo cuore ferma l’attimo in un soave respiro.
Accendi la lampadina dentro te. Se sei in una stanza al buio cosa fai? Accendi la luce. Il buio non ti fa vedere ciò che è! Accendi la luce e apri gli occhi! Il buio è il nulla! La tua vita è il nulla, solo un illusione!
Non voglio comprendere perché mi fai del male, voglio comprendere perché accetto il male che mi fai.
Non credere quello che affermano i politici. Il loro assioma è la menzogna.
Non c’è necessità di piangereper ciò che succede nel mondo:sta già piangendo esso stessoper le coscienze perdute.