Antonio Curnetta – Comportamento
Per dormire, occorre raggomitolare tutta la propria vita sotto le lenzuola. Difficile riposare, se qualcosa rimane fuori.
Per dormire, occorre raggomitolare tutta la propria vita sotto le lenzuola. Difficile riposare, se qualcosa rimane fuori.
Quando un branco di lupi non riesce a trovare più prede, a far bottino, ad azzannare e nutrirsi, quando un branco di lupi perde il proprio territorio di caccia, le tane, la forza, reagisce massacrando il più debole del branco. Si nutre della propria carne. Gli uomini-lupi fanno allo stesso modo, sacrificano chi gli è vicino per sentirsi forti. E scelgono il più debole. Così recuperano controllo e potere. Ma tra gli uomini accade che proprio il sacrificio del più debole risvegli chi se ne stava in disparte, indifferente o impaurito. Il suo sangue nutre loro più dei lupi che lo hanno divorato. Il 15 settembre un branco di lupi affamati si aggira per Brancaccio senz’altra meta che la fame.
I nostri piccoli cambiamenti sono la fonte di grandi opportunità.
Lo spreco delle buone sorti è un lusso che nessuno vuole avere.
Oziando non si sale scalino.
Non mi fido di chi ha sempre la stessa opinione, questa è la mentalità di chi non apre gli occhi sul mondo, su ciò che accade. Bisogna avere il coraggio di parlare e di fare, nulla cambia se ci lamentiamo, se si punta il dito contro gli altri, niente cambierà se noi rimaniamo in silenzio, subendo passivamente la guerra di parole, di azioni, di menzogne lasciandoci impaurire e dividere. Il mondo cambia se noi cambiamo, perché siamo noi che facciamo il mondo, non è la vita che fa schifo, siamo noi che facciamo schifo ogni volta che non ci impegniamo nel costruire facendo quello che va fatto con coscienza. Amore, Amicizia, Famiglia, Società, Lavoro, ogni cosa dipende esclusivamente da ogni singolo essere umano. I bambini ci osservano, ci ascoltano, apprendono da noi adulti, si fidano di noi. E noi, che ci riteniamo grandi e maturi, cosa stiamo facendo?
Non sempre i nostri rapporti hanno a che fare soltanto con livelli razionali e con persone reali. Anzi, capita spesso che il nostro interlocutore, che sia un figlio, un partner, un amico, un collega di lavoro o un capo, rappresenti simbolicamente un altro soggetto, generalmente della nostra infanzia e con il quale avremmo dei “conti da regolare”. Tenderemo a risparmiare la figura originaria e a riversare i risentimenti su un bersaglio sostitutivo, ossia contro una delle su accennate figure.