Antonio Curnetta – Filosofia
Chi è troppo contento di sé, non si conosce abbastanza.
Chi è troppo contento di sé, non si conosce abbastanza.
La consapevolezza di conoscere se stessi può portare ad un’errata interpretazione del suo io. Consapevole di essere un’incognita, potrò realmente riuscire ad incontrarmi?
Se tutte le giornate sembrano uguali, la mattina prova a cambiare la finestra dalla quale ti affacci sul mondo.
La giornata è quella cosa che, dopo aver tolto il pigiama, si complica maledettamente.
Per quello che noi oggi conosciamo, la mente umana è influenzata da due soli fattori: le esperienze quotidiane di una intera vita, e il codice genetico che abbiamo ereditato.Dal momento che non vi è nulla di genetico nei pensieri e nelle idee filosofiche, allora queste sono quasi solamente il risultato delle nostre esperienze.Ma come possiamo anche solamente sperare di poter avere esperienza di tutta la vita, di tutto l’universo, di tutto ciò che esiste, è esistito, esisterà, o potrebbe esistere? D’altronde la nostra è una vita intrinsecamente finita e limitata.E allora come possiamo pensare di poter organizzare una filosofia universale nell’arco non solo di una vita umana, ma anche di una intera civiltà umana.La nostra non può che essere una conoscenza limitata, finita e incompleta.
Guai a chi non sa piangere. Il pianto è il migliore disinfettante dell’anima.
Ogni uomo è un salvadanaio che dimentica.Ogni azione compiuta, gli sarà attribuita, e nella vita pareggerà la partita.