Antonio Curnetta – Filosofia
Chi è troppo contento di sé, non si conosce abbastanza.
Chi è troppo contento di sé, non si conosce abbastanza.
Tanto l’importante è divertirsi. È ovvio, tu devi essere felice. Non c’è posto per la tristezza in questo mondo vero? Prima osservi le disgrazie che accadono nel mondo, al telegiornale, in maniera spesso e volentieri distaccata, poi magari ti commuovi alla vista di un cucciolo di panda appena nato. Ma tu sei felice. Felice forse, di fare una vita come tante altre. Felice perché qualcuno ti ha detto che è così che deve essere. Felice perché la società decide costantemente per te. Ma allora perché si ha paura di morire? Perché si cerca sempre di allungare la nostra permanenza su questo mondo? La felicità è il compimento di noi stessi, l’apice di un qualcosa che prima o poi deve finire. Sta a noi scegliere se raggiungere questo apice oppure no. Essa è un obiettivo talmente importante per noi che al suo compimento nulla riesce ad avere più un senso, se non la felicità stessa.
Senza la tentazione questo mondo non esisterebbe.
Come una foglia secca in un ventoso giorno d’autunno abbandona il ramo e vola in anonimi vortici senza precisa meta così nessun uomo mai potrà dirsi libero.
La maggior parte delle cose che ascoltiamo durante il giorno, serve solo a farci apprezzare di più il silenzio della notte.
Per cosa corriamo? La vita prima ti dà poi riprende. Siamo sempre in cerca di quella carezza, quella mano amica e amante che non incontriamo mai.
Il dolore è preludio della gioia… dopo il buio c’è sempre la luce.