Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Non mi piace fare bilanci, guardare ai risultati dell’anno che si chiude. Mi tengo strette le emozioni che mi ha regalato, perché solo quelle diventeranno ricordi.
Non mi piace fare bilanci, guardare ai risultati dell’anno che si chiude. Mi tengo strette le emozioni che mi ha regalato, perché solo quelle diventeranno ricordi.
Impariamo a non soffrire più per chi ha saputo regalarci solo delusione. Pensiamo e riflettiamo sul fatto che chi ci ha solo fatto soffrire non ha nulla che ci potrà mancare. Non può mancare il dolore, le batoste, le bugie e qualcuno che c’è ma non c’è. Riflettiamo su noi stessi, abbiamo il coraggio di guardarci dentro un solo attimo e con sincerità: siamo a pezzi! E per chi!? Per coloro che non ci hanno detto la verità? Che senza scrupoli ci hanno deluso e tradito? Per chi si è ricordato di noi solo quando non aveva di meglio da fare? Allora impariamo! Impariamo ad esserci per chi merita e a piangere per chi ci ha dato e lasciato qualcosa di indelebile. A soffrire per chi ha dato alla nostra persona la giusta attenzione e ciò di cui era meritevole. Il resto non è cosa per cui soffrire, ma qualcosa da mandare semplicemente a “fanculo” per continuare a vivere come meritiamo.
Come può cambiarci il dolore niente ci cambia. Lui riesce a cancellarci quasi, ad annullarci fino al punto di non sentire più nemmeno il tuo cuore che batte. Non è facile vincerlo, ma puoi farcela. Tu; che sai di valere trova la forza per vincerlo e non lasciarti morire. Sarebbe solo l’ennesimo regalo che fai a chi di te non ha mai capito ne meritato niente!
Il tuo odio che cade come scrosci dal cielo, non mi sembra potere, ma un surrogato di vita arbitrario e prepotente, istinto feroce, ipocrita e subdolo di costruttori di vita, sulle perenni rovine altrui.
Molte volte hanno provato a mettermi a terra, a fermare il mio cammino. Troppe volte ho rischiato di arrendermi, perché scoraggiato e deluso, ma poi ho capito che così facendo avrei perso due volte: avrei persoil mio diritto alla vita e me stesso!
Siamo scelte. Siamo fatti scelte. Possiamo decidere di fingere ogni giorno, ingoiare l’amaro e tirare su un sorriso. Possiamo decidere di trattenere parole che potrebbero ferire. Siamo liberi di scegliere anche atteggiamenti, pagandone il prezzo dopo delle ferite che infliggiamo. Siamo intrisi di scelte dal mattino, già da come poggi in terra i piedini dopo la notte. Da come decidi di vestirti e “presentarti al mondo”. Ma una volta fatta, la scelta, abbi sempre la forza, la grinta di portarla avanti. Anche se lascerai dietro te brandelli di cuore. Il tuo.
Ti lego così forte al dito che tutte le altre diventano nere. Stringo aria in assenza di pelle. Cianosi emozionale sull’anossia dei respiri passati.