Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Il vizio è come un prurito. Sai che farà male, ma non puoi fare a meno di grattarti.
Il vizio è come un prurito. Sai che farà male, ma non puoi fare a meno di grattarti.
Da quando sei andata via ho messo l’orologio indietro per provare a tornare al passato!
È inutile cercare un senso quando non c’è. Quando non riesci a distinguere tra l’alba e il tramonto perché la tua anima si è abituata a vivere al buio. Quando non riesci a vedere una via d’uscita, quando il dolore ti ha travolto e sopraffatto, quando la speranza è l’unico motivo per cui trascinare la propria vita in attesa di essere più forte e riprendere il cammino.
Ogni volta che qualcuno mi interpreta, mi uccide; e poi mi fa resuscitare nella sua personale comprensione di me.
Mi piacciono gli abbracci, quelli forti. Mi piacciono quelli che ti fanno sentire al sicuro, protetta, amata e speciale. Sì, mi piacciono gli abbracci, quelli dati con il cuore.
Sono nato senza vestito, la mia pelle mi custodiva, mi sentii ricco: ero fortunato, ero vivo. La mia stella brillava come gli occhi di chi mi amava, ora, cresciuto guardo fuori dalla finestra, l’umano mondo è distratto. Vedo la povertà: è scolpita nei cuori. Dov’è la ricchezza sensibile dell’essere. D’innanzi alle tragedie sento un grido: sono fortunato, sono vivo.
Pensavo che le cose sarebbero andate male, e per questo mi hanno detto che sono troppo pessimista. A pensarci bene, andrà molto peggio: il tempo che la flebile fiammella si spenga.