Antonio Curnetta – Stati d’Animo
La vera nostalgia non è la mancanza di ciò che si è avuto, ma la mancanza di ciò che si è stati.
La vera nostalgia non è la mancanza di ciò che si è avuto, ma la mancanza di ciò che si è stati.
A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
L’illusione crea sempre un’altra illusione, e la danza dei pensieri prende il volo se non la fermi con l’ancora della realtà.
Vedo un paesaggio all’orizzonte, già visto e conosciuto, che si ripresenta sotto diverse spoglie. Con una coltre di neve ad imbiancare i miei mai persi ricordi. Tanta è ora la voglia di tuffarsi in questo bianco mare, con la consapevolezza di potersi fare molto male, ma non mi sono mai opposto a me stesso, e a ciò che desideravo davvero, e non mi fermerà di certo ora il dolore. E quella immacolata neve, di quei paesaggi familiari, oltre questo spaventoso nero senza via di uscita, mi spinge a provarci ancora, e a ritrovarti. Se vuoi aspettami, un giorno ritornerò da te, e giocheremo come due bimbi di nuovo insieme nella neve.
È la sensazione di solitudine che pervade più di ogni altra cosa nel genere umano.
“C’è una parte di te, inaccessibile, ma che vedo e sento. Non percepisco, argini da oltrepassare. Il non aprirti mai completamente, fanno di te un impenetrabile mistero. Solo inverni, dentro i malinconici occhi tuoi”. Spesso mi dicono ciò, ma io sono fatto così e non esiste in me, nulla di inaccessibile. Se non l’incapacità innata di sapere condividere, quello che neppure io, so di me.
Il dolore nel cuore è dignitoso e celato, un fardello che tutti hanno sulle spalle. Stolto è colui che ne fa scempio pubblicizzandolo per ottenere i consensi di un vasto pubblico; il percorso verso il conforto è la stretta e unica amicizia; è bandito il pietismo. Caliamo il sipario.