Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Amo il timido e delicato sole d’inverno. E se in estate “picchia”, d’inverno accarezza.
Amo il timido e delicato sole d’inverno. E se in estate “picchia”, d’inverno accarezza.
Non sempre puoi esprimere quello che senti, ma il silenzio è fatto di niente, fai uscire dalle labbra quello che l’anima ha, senza preoccuparti dei giudizi, comunque sarai te stesso.
Anche se il tuo cuore va in frantumi, raccogli sempre i pezzi per poter comporre il puzzle del tuo destino.
Più faccio vita sociale, più divento asociale.
I sogni irrealizzati sono pezzi di vita che ci vengono sottratti.
La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce e dove dunque l’estraneo siete voi.
Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.