Antonio Curnetta – Tristezza
Guai a chi non sa piangere. Il pianto è il migliore disinfettante dell’anima.
Guai a chi non sa piangere. Il pianto è il migliore disinfettante dell’anima.
Ogni mattina apri gli occhi e guarda al cielo, apri i polmoni e respira il presente. Ringrazia di esserci, è un privilegio. Ringrazia per quello che hai, forse è più di quello che meriti. Sii consapevole che tutto ciò che ti accadrà dipende un gran parte da te. Prendi questo giorno e rendilo speciale.
Dovremmo conoscere il dolore, è sempre lo stesso, eppure ogni volta che lo proviamo, ci sconvolge come se non lo avessimo mai vissuto.
Aspettare una parola da chi dell’orgoglio ne fa una ragione di vita, è come aspettare un treno da un binario morto.
Non mi importa quali risultati ho conseguito oggi. Se non ho ferito o fatto soffrire qualcuno, dormo sereno. Il resto si aggiusta domani.
Lei amava molte cose e persone, ma da lontano. Non consentiva a nessuno di avvicinarsi tropo. Viveva con la paura che qualcuno le portasse via il caos della sua solitudine.
E assolutamente in silenzio, iniziò a piangere in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri fino all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta.