Antonio Dimasi – Scienza e tecnologia
Siamo divisi in due mondi.Uno piccolo, che tende a diventare sempre più piccolo.L’altro grande, che tende a diventare sempre più grande.
Siamo divisi in due mondi.Uno piccolo, che tende a diventare sempre più piccolo.L’altro grande, che tende a diventare sempre più grande.
Il nucleo della conoscenza è questo: se la possiedi, applicala; se non la possiedi, confessa la tua ignoranza.
Il terremoto ha scritto storie di persone che fanno commuovere… nella sua tragedia ha mostrato atti di coraggio da far capire quanto la vita è la cosa più bella che esista.
Alla domanda che si può formulare: “Che cosa è il nostro universo?”. Si potrebbe rispondere forse: “Una molecola di una materia infinita?”. Potrebbero esserci i presupposti?
Due sicurezze aveva il misero essere umano.Quella di dover morire e la certezza della maternità.Da ieri ci han tolto la più lucente.
Una Luce non può essere infinita e illimitata, come qualsiasi energia avrà un suo ciclo vitale prima di spegnersi, nel limite chiuso dello spazio e del tempo. Continuare ad “immettere” significa sempre consumare, e una forza doppia brucerà i due interi del suo tempo, eccessivamente brillante e vigorosa. Perché un’energia per farla entrare in circolo senza danni irreparabili deve avere una essenza, una qualità di base, una forza e un flusso compatibili con il sistema di materia e spirito in cui è introdotta. Cortocircuito non è una spiegazione che illustra adeguatamente il guasto a livello subatomico e quantico che un sistema potrebbe in questo modo subire, anche se rende l’idea. E gli operatori al di là del cielo, architetti di questa realtà, nelle loro comode poltrone del controllo finirebbero coinvolti nell’esplosione del loro giocattolo, lo schermo dove la realtà, che è ovunque una, scorre per non-infinite possibilità, morendo insieme al loro vertice, anche se dovessero essere in pausa caffè.
Quando ad Isaac Newton cadde una mela in testa, lui considerò la gravità della cosa, e inventò il casco.