Antonio Machado – Arte
Comincio a credere, anche a rischio di cadere nel paradosso […] che l’artista deve amare la vita e odiare l’arte. Il contrario di ciò che ho pensato fino ad ora.
Comincio a credere, anche a rischio di cadere nel paradosso […] che l’artista deve amare la vita e odiare l’arte. Il contrario di ciò che ho pensato fino ad ora.
Il fotografo in italia è considerato fratello del pittore.
I miei pensieri guidano la mano e la mano dimostra se il pensiero è giusto.
Anzitutto, credo che un critico ne sappia sempre di più sull’opera di un artista dell’artista stesso. Ma, allo stesso tempo, ne sa di meno: la funzione del critico è proprio quella di saperne contemporaneamente di più e di meno dell’artista.
Da Carmelo Bene, abbiamo appreso l’arte del disapprendere,dello sperpero dell’arte, della generosità autentica di chi è uscito dalla catena di montaggio. Dobbiamo a questo genio la lezionedi un arte che non consola, che non si arruffiana con il potere,che considera l’individuo non come facente parte di un socialecatalogato e omologato. Quando lo ascolti non sai cosa voglianodire quei testi. Il fatto è che nell’istante in cui Carmelo Benepronuncia una parola, in quell’istante, tu sai cosa vuol dire,un istante dopo: non lo sai più. Così il significato del testoè una cosa che percepisci, si, ma nella forma aereadi una sparizione. Lui diventa quelle parole e quelle parolenon sono più parole, ma voce. E suono che accadediventa ciò che accade, e dunque tutto… e il resto non è più niente.
La più grande ragione del dipingere è che non c’è ragione di dipingere.
I muri dei palcoscenici trasudano rancore.