Antonio Papi – Comportamento
Ciò che si pensa non è sempre ciò che gli occhi esprimono.
Ciò che si pensa non è sempre ciò che gli occhi esprimono.
Certuni andrebbero bocciati all’esame di coscienza.
Non sono nata per la vendetta o il rancore io. No proprio. Avviliscono. Imbruttiscono. Io sono una che perdona. Lo so fare benissimo. O perdono o vado via in silenzio. Per sempre.
Dipingi il tuo buio e danza sotto le stelle.
Errare è ricominciare, è movimento. Non sbagliare mai è staticità, è non guardare oltre se stessi.
Anche la comunicazione presenta i suoi squilibri. La migliore comunicazione è basata su un sostanziale equilibrio, correlato alla funzione del messaggio. Ogni comunicazione presuppone che ci sia almeno un emittente e un destinatario. Entrambi devono collocare la propria capacità comunicativa in quell’equilibrio delimitato dall’ascolto e dal comunicare. Purtroppo a volte sussistono degli squilibri ove l’emittente tende a comunicare, quindi a comportarsi come una valanga che travolge il destinatario e al tempo stesso presenta un’altra defaillance correlata ad un’incapacità parziale o totale di ascolto.
I ragazzi conoscevano poco Levin, non si ricordavano quando l’avevano veduto, ma non dimostravano verso di lui quel senso di timidezza e di ostilità che spesso i bambini provano per le persone grandi le quali si credono in dovere di fingere un’affettuosità che non sentono. Questa finzione può ingannare un uomo intelligente, ma non inganna il più sciocco bambino che subito la riconosce, per quanto sia nascosta, e ne prova disgusto.