Antonio Piazzolla – Vita
Voglio vedere cosa farai, quando di bruciare finirai e solo cenere resterai.
Voglio vedere cosa farai, quando di bruciare finirai e solo cenere resterai.
Camminavo e ritornavo a casa, avevo una casa non ho più una casa. Ero felice avevo una famiglia, non ho più una famiglia lo persa. Ero felice non lo sono più. Avevo una vita ho solo ricordi che vagano nella mente annebbiata, e un cuore striminzito dal dispiaceri.
Uno dei modi felici è quello di rendere la vita piacevole a coloro che ti stanno vicini e, per arrivare a questa meta, a volte dobbiamo alzare le vele a favore del vento, altre volte controvento, ma sempre dobbiamo continuare a navigare per non andare alla deriva.
Non si può amare qualcuno senza metterlo al centro della propria vita. Se ami devi pure saper amare, non esiste soltanto il palcoscenico letto.
Ci sono quei giorni come oggi, che in brevi rewind rivedi fotogrammi del passato, e ti accorgi che non vale la pena odiare o meglio ignorare, Chi anche se per un breve percorso abbia fatto parte della tua vita.Ti senti cresciuto e sereno dentro, forse hai vinto la paura che possono farti ancora male, e cosi fai dei passi indietro a volte anche un’amicizia virtuale accettata vuol dire rendersi consapevoli della propria forza e vivere in pace con se stessi. Buona vita a tutti voi.
Un uomo cresce di più da un fallimento che da un successo. È in quel momento che si vede la sua determinazione.
Arrivi con impeto, senza permesso; riemergendo d’improvviso in una memoria lasciata altrove, in notti silenti di una terra annientata e fucili stanchi; quando quel fastidio nella pancia accompagnava piccole gocce di sudore freddo, e cercava i tuoi occhi, in ogni uomo che avesse barba e scarponi sporchi; eri riparo. Riparo. Perché è istinto; quella cosa, marchiata nel sangue; che ci fa dire “mamma” quando uno spasmo coglie impreparati. Mamma come Dio, o Padre come cielo; o chissà cos’altro. Una voglia di intimità con se stessi. Come la Fede; come un plaid col quale avvolgersi, quanto basta per sentirsi al sicuro; dove è sufficiente che lo sguardo fissi terra o cielo, e lasciar parlare quel che siamo; e arriva quel desiderio di carezze da mani buone, paterne, più forte di qualunque vento. E oggi lo sguardo è altrove; guarda rive bagnarsi e ne ascolta il rumore. Osserva piccole gambe che corrono e piccole mani che cercano. È vita che cresce. Mi lascio trovare; avvolgere, come quel plaid. E voglio fare un po’ di posto anche a te. Un modo come un’altro per perdonarsi; per assolverti. Tu ora sei suo; e Lei non assolve mai nessuno; ma prova ad accompagnarmi lo stesso. E tutte le volte che Vita mi guarderà e la sua mano mi cercherà, Io ti perdonerò.