Antonio Prencipe – Filosofia
Si, sono io quel folle che cerca e s’innamora sempre e solo dell’impossibile.
Si, sono io quel folle che cerca e s’innamora sempre e solo dell’impossibile.
Ha fatto un uomo su misura di tutte le cose sulla terra – uomo imperfetto, che non è mai libero da orgoglio, interesse personale, invidia, vanità e da dozzine di altri difetti. Ora stiamo pagando gli errori che non si sono valutati correttamente all’inizio del viaggio. Sulla direzione dalla rinascita ai nostri giorni abbiamo arricchito la nostra esperienza, ma abbiamo perso il concetto di un’entità completa suprema che ha trattenuto le nostre passioni ed la nostra irresponsabilità.
Non ha senso un soggetto conoscente senza contenuti mentali.
Il bisogno è la cosa più forte di tutto perché vince tutto.
L’anima è il collegamento tra te e il divino.
Quanto più quelle scritture apparivano incongrue con le loro tradizioni e concezioni, tanto più dovevano forzarne l’interpretazione, per renderle più consone ai loro bisogni morali e culturali. Si consolidò così questa molteplice tradizione interpretativa, “falsificante” quanto altra mai, e che pure costituì quel plurimillenario esercizio intellettuale che affinò così straordinariamente le virtù logiche di noi europei. È una mia ipotesi: ma il cavillo può diventare sottigliezza, il puntiglio può diventare rigore, l’arbitrio può diventare inventività, l’astrazione può rovesciarsi in universale concretezza. Così, del resto, la retorica e l’euristica greca del V secolo a.c. fornirono le armi logiche alle grandi riflessioni di Platone e di Aristotele, che restano le fonti massime di tutta la riflessione filosofica di noi occidentali.
Ciò che per la mente è improbabile, per il cuore è possibile.