Antonio Prencipe – Stati d’Animo
La mia fragilità l’ho buttata nel cesso il giorno in cui ho imparato ad amare.
La mia fragilità l’ho buttata nel cesso il giorno in cui ho imparato ad amare.
“Umanità, mi stai sul cazzo da sempre”. Ecco il mio motto!
Appartengo ad un’antica stirpe di viaggiatori. Anche io, solitario, mi incammino. E in ogni luogo riconosco i volti dei miei avi; negli intricati disegni sulle cortecce degli alberi, nelle sagome imponenti dei monti. Ogni ruscello sussurra i loro nomi gloriosi, la loro empia voce nel vento segna il mio cammino. Un solo viso mi è estraneo, riflesso nelle calme acque in cui mi fermo a specchiarmi. Pare il volto di uno sconosciuto, odioso compagno. Eppure ero sicuro di essere partito solo. Senza meta vago inseguendo quel riflesso, vago nella speranza di scoprire, un giorno, a chi davvero appartiene quel volto che mi rifiuto di dire mio. Mi incammino, per i mille tramonti a che verranno alla ricerca di un’identità.
La notte porta consiglio… a me porta solo un emicrania quando sarà giorno per non aver dormito.
Ma io mi sono innamorato molto spesso di me. Sì mi guardo allo specchio… Tò, guarda! Mi sò innamorato!
La bellezza della notte sono le stelle se, decifriamo le linee che tracciano una qualche nostra unione. Segni per comporre, parole nuove nel cercare, ricordi freschi da sognare.
Quando ho l’impressione di qualcosa erro! Quell’impressione è infatti una maledetta verità nascosta!
“Umanità, mi stai sul cazzo da sempre”. Ecco il mio motto!
Appartengo ad un’antica stirpe di viaggiatori. Anche io, solitario, mi incammino. E in ogni luogo riconosco i volti dei miei avi; negli intricati disegni sulle cortecce degli alberi, nelle sagome imponenti dei monti. Ogni ruscello sussurra i loro nomi gloriosi, la loro empia voce nel vento segna il mio cammino. Un solo viso mi è estraneo, riflesso nelle calme acque in cui mi fermo a specchiarmi. Pare il volto di uno sconosciuto, odioso compagno. Eppure ero sicuro di essere partito solo. Senza meta vago inseguendo quel riflesso, vago nella speranza di scoprire, un giorno, a chi davvero appartiene quel volto che mi rifiuto di dire mio. Mi incammino, per i mille tramonti a che verranno alla ricerca di un’identità.
La notte porta consiglio… a me porta solo un emicrania quando sarà giorno per non aver dormito.
Ma io mi sono innamorato molto spesso di me. Sì mi guardo allo specchio… Tò, guarda! Mi sò innamorato!
La bellezza della notte sono le stelle se, decifriamo le linee che tracciano una qualche nostra unione. Segni per comporre, parole nuove nel cercare, ricordi freschi da sognare.
Quando ho l’impressione di qualcosa erro! Quell’impressione è infatti una maledetta verità nascosta!
“Umanità, mi stai sul cazzo da sempre”. Ecco il mio motto!
Appartengo ad un’antica stirpe di viaggiatori. Anche io, solitario, mi incammino. E in ogni luogo riconosco i volti dei miei avi; negli intricati disegni sulle cortecce degli alberi, nelle sagome imponenti dei monti. Ogni ruscello sussurra i loro nomi gloriosi, la loro empia voce nel vento segna il mio cammino. Un solo viso mi è estraneo, riflesso nelle calme acque in cui mi fermo a specchiarmi. Pare il volto di uno sconosciuto, odioso compagno. Eppure ero sicuro di essere partito solo. Senza meta vago inseguendo quel riflesso, vago nella speranza di scoprire, un giorno, a chi davvero appartiene quel volto che mi rifiuto di dire mio. Mi incammino, per i mille tramonti a che verranno alla ricerca di un’identità.
La notte porta consiglio… a me porta solo un emicrania quando sarà giorno per non aver dormito.
Ma io mi sono innamorato molto spesso di me. Sì mi guardo allo specchio… Tò, guarda! Mi sò innamorato!
La bellezza della notte sono le stelle se, decifriamo le linee che tracciano una qualche nostra unione. Segni per comporre, parole nuove nel cercare, ricordi freschi da sognare.
Quando ho l’impressione di qualcosa erro! Quell’impressione è infatti una maledetta verità nascosta!