Antonio Rega – Ricchezza & Povertà
La povertà non appartiene alla gente che non ha soldi, ma a quelli che sono poveri dentro.
La povertà non appartiene alla gente che non ha soldi, ma a quelli che sono poveri dentro.
Siamo tante gocce d’acqua, che insieme dissetano il mondo.
Benvenuti, nell’era di lustrini sgocciolantidi sinfoniche bugiarde meravigliedove i Papi riempion d’acque sante le piscineper i fedeli e per le figlie. Benvenuti nell’era del: coito ergo suvpuoi averlo anche tu, costa poco poco, se lo paghi doppiamente solo un anno dopo, ma voi mette!. Meglio una bionda oggiche tua moglie domani. Guardala oggi, pensa domani!.Venite, non abbiate paura. Se l’economia è in crisila fame è la migliore cura. Abbiamo oggi per voifame di ottima qualità, fame di finissima fattura,Gratis, esentasse. E per i manager, per i manager rampantiabbiamo un piano speciale: il sole 24 ore.Così la notte sparirà e finalmente voi non sognerete piùperché questa è l’era del grande… Boom!.
Spesso nel tempo non riesci a quietare quello sguardo rimasto bambino che ti mostra un mondo più grande, e tutti gli uomini uguali.
L’arroganza ti porta ad essere insicuro e incerto, l’umiltà ti rende sicuro e superiore.
La gente povera non è quella che non ha un soldo in tasca, ma quella che ha un cuore solo perché è un organo vitale per la sopravvivenza umana, ma privo di ogni sentimento buono.
C’è più calore davanti un camino di campagna, che dietro termo di città.