Antonio Rega – Stati d’Animo
Posso anche essere anche una persona pazza. Ma! Ragiono con col il cuore.
Posso anche essere anche una persona pazza. Ma! Ragiono con col il cuore.
I sentimenti sono come l’elettricità, sono come i poli di una batteria polo positivo e negativo e… quando si incontrano fanno scintille, dando il senso alla vita.
Mi trovo seduta nella sabbia guardando questo intenso mare, bello, seducente, mi attira, mi attrae, mi ubriaca il suo profumo di sale, quel vento che soffia mi affascina. Intanto io sono seduta, posseduta da tanta bellezza, vedo la mia anima volare verso il orizzonte, camminare sopra queste immenso mare. Ma che meraviglia mio Dio, ci hai donato questo mondo tanto meraviglioso.
Ci sono momenti in cui tutto sembra fermo…e ti chiedi se mai questo senso di vuotopossa sparire…passi giorni a sperare…che qualcosa possa far di nuovomovimentare la tua vita…e quel che ne resta…poi ti accorgi… all’improvviso…che qualcosa sta entrandonella tua vita…un piccolo soffio… di vita…così chiudi gli occhi…e ti lasci andare…a quel piccolo soffio di speranza…
Con l’espressione “avere un cuor di ciliegia” intendo che se vuoi, puoi donare la parte tenera agli altri, rimanendone privo per un po’ forse, mentre il nòcciolo duro dentro di te, ti serve per sopravvivere e rifiorire. In seguito, poter donare ancora.
Mi arrendo al sole anche se, per adesso, è al di là. E mi trovo piccola, raccolta, ma a testa alta, a recuperare forze, a respirare raggi che sono inizio di nuova luce, la luce che in ogni istante rinasce da dentro e non intende ragione che il cuore.
Improvvisamente mi ero persa. Erano passati anni e tutto mi sembrava scomparso, diverso. Le mie passioni riposte nel cassetto erano diventate arrugginite e una strana stretta al cuore mi aveva fatto capire che forse anch’io ero cambiata. Chi ero? Nessuna risposta. Erano rimasti solo una manciata di giorni prima del mio compleanno e stranamente quest’anno non ne tenevo il conto. La mia decisione era quella di non festeggiarlo. Dovevo essere diversa, passare quel giorno contrariamente dai miei coetanei, con me stessa. Se in un anno non hai ancora appreso una parte di te, allora non si può concludere. Ed io avevo ancora il mio pezzo mancante.