Antonio Rega – Tristezza
Si cresce con l’amara sofferenza.
Si cresce con l’amara sofferenza.
Spesso si dice che con i soldi si possa comprare tutto, ma un sentimento no. Il sentimento nasce e muore, e in ogni caso non siamo noi a deciderlo.
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
Le delusioni più brutte, quelle che feriscono di più, sono portate da chi ritenevi importante… da chi ha indossato la tua anima per poi togliersela e calpestarla senza pudore. E ora che sai, non puoi fare altro che ricucirti una nuova anima, scrollandoti di dosso la tristezza che hai nel cuore e con la tela di un nuovo coraggio ricucire tutto con quel filo chiamato ricominciare!
Provo a mascherare con le parole, i tormenti della mia anima, ma i miei occhi mi tradiscono: cercano i tuoi e non trovano niente. Il tuo sguardo non si posa più sul mio ormai. Il tuo sorriso non mi appartiene, il tuo profumo è solo un ricordo, bello, dolce e unico… come te.
So chiedere scusa se sbaglio, so chiedere scusa anche quando la colpa non è mia, ma non posso chiedere scusa per il mondo intero e se chi le pretende è una persona che credevo amica la cosa mi fa stare malissimo. Perché ho creduto a qualcosa che non c’era, la tua bontà.
Non so che cos’ho, ma so esattamente cosa non ho. E sono sicura che non è una cosa.