Antonio Rega – Vita
L’uomo raggiunge il proprio essere attraverso la sua stessa coscienza.
L’uomo raggiunge il proprio essere attraverso la sua stessa coscienza.
Carpe diem.
Non cerco più la musica del mio cuore, lascio il destino a trovare per me la magia dell’vivere, respirare il canto e respirare la vita.
Vivo minuto per minuto sotto le note di canzoni che parlano di quanto sia spettacolare il mondo. Forse solo grazie ad esse.
Ci sono momenti in cui è necessario fermarsi per guardarsi dentro. È necessario capire se quello che stiamo vivendo ci appartiene. Il lavoro, la casa, gli affetti. Sarebbe necessario capire o perlomeno provare. Provare a capire. Capire poi cosa? Intuire se siamo felici?Capire se ciò che ci siamo costruiti in anni di dure esperienze personali ci aggrada? Magari teorizzare le nostre sfortune o lodarci dei successi ottenuti. Io non so se ne vale realmente la pena. Non so se esiste una cura a quell’indomabile senso di vita che mi porto dentro. O perlomeno una cura stabile. Certo l’amore è un buon rimedio, ma spesso è talmente fugace che non ci da nemmeno il tempo di riconoscerne gli effetti. Forse le amicizie, anche se ho imparato a mie spese che spesso si rimane soli.Sicuramente potrebbe essere la fede; tanto è “a senso unico” e possiamo convincerci di ciò che vogliamo. In sostanza non trovo ancora un appiglio per uscire da questo tunnel; tunnel in cui sono caduto per sbaglio e che non voglio percorrere perché, anche se non riesco a vederlo, so con certezza che esiste un posto dove posso far riposare i miei pensieri e dove potrò finalmente ascoltare tutto ciò che il mio cuore avrà da dirmi. Ti amo Vita! Ti prego non abbandonarmi mai…
Per amore, puoi scendere a compromessi anche un migliaio di volte, mettere da parte l’orgoglio, ma non barattare mai te stessa e la tua dignità per qualcuno che dovrebbe essere solo felice di starti vicino.
La vita è la materializzazione della materia; quando questa è mal riposta, la stessa, rimane solo tale.