Aristotele – Amico
Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si comportassero con noi.
Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si comportassero con noi.
Un giorno l’amore chiese all’amicizia: “Ma tu a cosa servi?” e l’amicizia rispose: “A consolare le persone che tu fai soffrire!”
Amico, una parola che, espressa da una donna di cui avremmo voluto l’amore, suona come un’offesa.
A volte è meglio un muro che un amico.
Quando perdi la rotta, quando tutto sembra non andare come vuoi, quando senti nel cuore un senso di smarrimento e l’animo vacilla, segui la scia delle stelle riflesse nel mare sempre dritto avanti a te. Io sono lì sempre!
Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos’è per un bambino l’esperienza di Goldrake. Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte. Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno. Il vecchio Ercole era metà uomo e metà Dio, questo in pratica è metà uomo e metà macchina spaziale, ma è lo stesso, ogni volta ha una grande impresa da affrontare, l’affronta e la supera. Cosa c’è di moralmente degenere rispetto ai miti di Ercole?
Un vero amico apprezza le tue qualità, non ti inganna, sa percepire i tuoi stati d’animo e fa di tutto per rincuorarti.