Aristotele – Sogno
La speranza è il sogno di chi è sveglio.
La speranza è il sogno di chi è sveglio.
Mi aggiusto la notte e provo ad uscire per sogni.
Essere intrappolati in un sogno che svanisce, credo sia come essere in balia di un’emozione. Allora meglio scomparire, che non provare nulla e far finta di esistere.
Ho perso più tempo a rincorrere una certezza che un sogno.
La notte è astrusa, lusinga sogni che forse mai realizzerà.
I sogni sono l’unica speranza che mi posso permettere di avere. Perché i sogni non sono sogni, ma la certezza che tornerà a darmi ragione.
È tarda notte, ormai mattina, non dormo, eppure sogno. Sogno di saper fare le cose che non so fare, sogno emozioni particolari, perché senza passione non vivrei un solo giorno. Un giorno “non reale” si rivelerebbe. Sogno poesie, canzoni e parole, a volte sogno anche la musica insieme ad esse, ed è così “tangibile” da sembrare tutto vero. Mi domando da dove provengano, non dormo, eppure sogno o forse, semplicemente, sono solo il personaggio secondario del sogno di qualcuno. Lì, di passaggio, e non sono io ad addormentarmi, ma lui a svegliarsi.