Aristotele – Verità e Menzogna
La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.
La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.
Tacere delle verità scomode potrebbe essere un atto d’amore verso chi rimarrebbe ferito nel conoscerle, ma edulcorarle per farle ingoiare più facilmente è solo ipocrisia.
Come mai nessuno mi ha detto, in tutta la storia, che le persone più sole sono quelle che hanno detto sempre la verità?
Un uomo geloso non è sempre innamorato, a volte è solo un imbecille che pensa di vantare dei “diritti” su quella persona. Chi ti ama davvero non ti dimentica in un angolo né ti lascia andare, lotta, insiste e soprattutto se ne frega di chi lo scoraggia, le incertezze non esistono, quelle lasciamole ai finti innamorati.
Il nemico del vero non è il falso, ma l’insignificante.
Il nazifascismo fu una prova mandata da Dio l’Onnipotente per saggiare la fedeltà e la santità. Ma questo genere d’oscenità e ipocrisie cominciano male e finiscono peggio, in una salvezza dei suoi diletti ragni assassini, che danno comunque a Satana, il Serpente, la chiarezza di quello che ha sempre sostenuto, tacciato di essere un traditore e ribelle. Traditore di che cosa?
Ogni piccola ombra di gentilezza si diffonde nello spazio e nel tempo, influenzando vite del tutto sconosciute allo spirito generoso che aveva dato origine a quella eco positiva, perché la gentilezza si trasmette e cresce ogni volta che viene trasmessa, finché un semplice gesto di cortesia diventa, anni dopo e in luoghi lontani, un generoso atto di coraggio. Lo steso avviene con ogni piccola meschinità, ogni manifestazione di odio, ogni atto di malvagità.