Arjan Kallco – Guerra & Pace
Ci saranno sempre due tempi inconciliabili tra di loro: il tempo della pace e il tempo dell’amore. L’amore, benché dolce, non significa mai la pace.
Ci saranno sempre due tempi inconciliabili tra di loro: il tempo della pace e il tempo dell’amore. L’amore, benché dolce, non significa mai la pace.
Perchè, dovrei servirti, tu che minacci il popolo di stenti, tu che organizzi complotti, tu che innalzi la casta e abbassi la gente, tu che formuli leggi per la tua “gente”, e che solo ti assolvi. Arriverà un giorno dove mille e mille grida si uniranno in un solo gesto, la democrazia del popolo, di tutto il popolo, saraì resa uguale.
Ognuno di noi è in guerra con qualcosa. A volte io sono in guerra col mio cuore.
La cultura della pace o della guerra comincia a casa nostra, poi si allarga e si passa alle case dei nostri vicini, estendendosi a quelle della nostra villa, del nostro paese, della nostra città e della nostra comune fino a propagarsi come un’onda possente per tutta la nazione, finendo per influenzare i popoli di tante altre nazioni del mondo. Ed è per questo, proprio per questo, che tanto l’una come l’altra dipende da noi, solo da noi… da ognuno di noi.
Non possiamo avere la presunzione di tracciare il sentiero per la pace, ma possiamo smettere di costruire armi e di costituire eserciti.
Le guerre moderne, finché durano, fanno molti infelici, e quando son terminate non rendono felice nessuno.
C’era la guerra, e tutti ne eravamo presi, e ormai sapevo che avrebbe deciso delle nostre vite. Della mia vita; e non sapevo come.