Arthur Rimbaud – Stati d’Animo
O flutti abracadabranteschi, prendete il mio cuore e lavatelo.
O flutti abracadabranteschi, prendete il mio cuore e lavatelo.
Ho tutto scritto sulla schiena. I mille rifiuti tra i reni, le impossibilità sulle scapole, l’ansia che scende dalla nuca a seguire le vertebre tra i suoi anelli e vi scivola in mezzo come nastro di raso finissimo; la paura che mi fa un giro di morte, da fianco a fianco, a cingermi saldamente. La paura. È un gioco diabolico il suo. Occhi sbarrati che, se anche volessi chiuderli per difendermi, non potrei. Non posso. Mi resta solo di voltarmi di spalle e continuare queste mie scritture, incise con bisturi dilanianti e sferzate crudeli. Poi, si rigenera. Pelle diafana ed elegante. Allontanarsi, dondolando.
A che servono gli occhi lucidi? A dimostrare che ancora una volta non sono stata forte abbastanza. A farti capire che quello che hai detto mi ha colpita come uno schiaffo in pieno viso. I miei occhi lucidi servono a farti capire quanto ancora io tenga a te nonostante il male che mi fai.
Beati coloro che riescono a chiudere i rapporti come se nulla fosse, di qualunque natura si trattino, che vanno avanti sostituendo le persone come fossero le scarpe. Quelle come me, non ci provano neanche a far finta che tutto sia così facile, non ci riescono a cancellare tutto come se avessero una gomma in mano e, quando decidono di farlo, dentro, nel profondo, ci soffrono ancora.
Quante volte siamo stati delusi da persone alle quali teniamo in particolar modo, può succedere è un rischio che si corre nella vita, ma se col tempo questo accade di nuovo, due sono le cose, o siamo masochisti e ci piace che ci facciano del male, oppure la speranza che possano cambiare è così forte da perdonarle ogni volta!
Non c’è peggior tenebra che il grigio del giorno, nel sole e nel cuore, sciamano guidami tu verso la luce.
Per provare la vera felicità bisogna aver conosciuto la sofferenza.Per provare la sofferenza non è necessario aver conosciuto la felicità.