Arthur Rimbaud – Stati d’Animo
O flutti abracadabranteschi, prendete il mio cuore e lavatelo.
O flutti abracadabranteschi, prendete il mio cuore e lavatelo.
Paura di agire e sbagliare. Paura di doversi pentire delle proprie azioni. Paura di perdere tutto.
Dobbiamo temere di due specie di persone: quelle che sono prive di personalità, e quelle che soffrono di una doppia.
È la quotidianità, la non sorpresa, l’ovvio che spesso devono creare un’oasi immaginaria per consentirci di sopravvivere alla realtà cosi per come la conduciamo, è un discorso quasi economico di energia e benessere. È la nostra testa che svilisce e sminuisce o amplifica a piacimento, sovvertendo l’ordine naturale delle cose, imprigionata dai se, ma, forse, però.
Odio le persone che amano e che soffrono per amore e questo vuol dire che odio anche me.
La noia proviene o da debolissima coscienza dell’esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.
Fuori ridevo, come se la felicità fosse di casa in me. Era quando tornavo a casa che quella felicità non mi seguiva.