Arthur Schopenhauer – Vita
Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
Quando piangi non dirlo a nessuno: chi ti conosce ride, chi ti odia gode, e chi ti ama soffre!
Non è il momento che deve viverti, ma la vita.
È più difficile dire qualcosa di sbagliato convinti che sia la cosa giusta o dire qualcosa di giusto pensando di sbagliare?
Inutile rimpiangere ormai, ho sempre fatto solo ciò che mi sentivo di fare. Ciò che non è stato è perché evidentemente non doveva essere.
Quando qualcuno ci fa del male e poi a sua volta ne riceve, siamo subito portati a sentirci soddisfatti di ciò pensando che “chi la fa l’aspetti”. Il detto è vero, ma pensiamoci bene, è anche giusto? Guardiamoci dentro, è proprio così? Possiamo essere soddisfatti nel sapere che un’altra persona sta sentendo lo stesso dolore che abbiamo provato noi? E il Signore allora cosa avrebbe dovuto fare con gli uomini che Lo hanno offeso, sbeffeggiato umiliato e messo in croce? Lui non ha “inorgoglito” il suo cuore con la vendetta, ma ha perdonato le offese ricevute.
Cosa voglio dalla vita? Niente di grande, niente che non si possa avere. Amore, di quelli che ti fanno rimanere senza fiato. Affetto, quel calore che solo chi ah un cuore buono può donare. Rispetto, quello che tutti dovrebbero conoscere. Sincerità, quella che rende la vita meno amara.