Augusto Daolio – Stati d’Animo
Sono stato fortunato: ho incontrato la musica, ho incontrato la poesia, ho incontrato l’arte, ho incontrato le parole. Voglio dire che non ho cercato niente.
Sono stato fortunato: ho incontrato la musica, ho incontrato la poesia, ho incontrato l’arte, ho incontrato le parole. Voglio dire che non ho cercato niente.
Muore una parte di noi ogni qualvolta siamo tristi: la felicità è vita.
Dentro di noi abbiamo sempre tutte le risposte, è che a volte si ha paura persino delle domande, di affacciarci dentro, di scoprirci. Si finisce per accumulare sotto quel tappeto polvere e dubbi, fragilità e debolezze, finché un giorno ci inciamperai sopra rovinosamente.
Siamo solo polvere di stelle, piccole particelle invisibili, in cerca di un angolo di universo che ci accolga a sé e che ci protegga dal freddo dell’infinito.
Quei miei passi solitari ma pieni, accompagnati e scanditi dai battiti dei cuori di tutte le persone che avevo incontrato.
Mi sono sciolta, le parole erano un fiume inarrestabile, i suoi occhi dinanzi a me il terreno dove straripare, ho voluto continuare.
Ci sono giorni in cui avrei voglia di sparire, di abbandonare tutto, fanculo agli ipocriti, ai falsi moralisti, ai perbenisti che di buono non hanno neanche i vestiti che indossano, a coloro che sanno solo criticare l’operato degli altri. Agli invidiosi e ai leccaculo ed infine a quelli che si guardano allo specchio fieri di aver portato alla rovina le poche persone oneste rimaste in questo mondo di merda.