Aung San Suu Kyi – Società
Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell’oppressione.
Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell’oppressione.
Chi reclama libertà non deve dimenticare che essa comporta maturità intellettuale e spirituale.
Me ne frego di quella parte di mondo che ha sempre un dito puntato contro qualcosa o qualcuno. Io preferisco camminare verso quella parte che porge le mani in avanti solo per aiutare gli altri. Me ne frego di quella parte di mondo che usa la sua dialettica per offendere o sminuire qualcuno con eleganza. Io amo confrontarmi con quella parte di mondo che se ti deve dire che sei un “testa di cavolo” e mandarti a “fanculo” te lo dice senza ricamarci sopra.
Perché i giovani sono sempre incazzati? Perché hanno ragione.
Dicono di costruirti il mondo attorno ma finisci con l’indossare la loro personalità.
In molte religioni, e anche nel folclore dei popoli europei, troviamo la credenza che al momento della morte l’uomo ricordi il suo passato nei più minuti particolari e che non possa morire prima di aver ritrovato e rivissuto la storia di tutta la sua esistenza. Come su uno schermo interiore, il moribondo rivede ancora una volta il passato. Considerata da questo punto di vista, la passione storiografica della cultura moderna sarebbe un segno annunciatore della sua morte imminente. Prima di scomparire, la civiltà occidentale si ricorda per l’ultima volta di tutto il suo passato, dalla protostoria fino alle guerre mondiali. La coscienza storiografica dell’Europa – che alcuni considerano come il suo più alto titolo di gloria – sarebbe in realtà l’istante supremo che precede e annuncia la morte.
Diamo la colpa alla società. Ma chi è la società?