Barbara Brussa – Felicità
Guardando attraverso i fragili vetri delle mie illusioni, vedevo l’ombra della felicità.
Guardando attraverso i fragili vetri delle mie illusioni, vedevo l’ombra della felicità.
A quelli che sanno guardare solo avanti, a quelli che quando cercano di esprimere un pensiero ne stanno pensando già un altro, a quelli che amano la sfida più della vittoria, a quelli che sono eternamente trasportati dal desiderio, a quelli che non si accontentano, a loro non è destinata la felicità.
Ok mi chiedi cos’è la felicità, non posso risponderti, sarebbe come chiedere a un non vedente di descrivermi i suoi colori, a un sordo di dare un significato al suo silenzio, a un muto di intrappolare i suoi urli… una piccola cosa può rendere felici ma chi, con le “grandi” cose ci è nato e ci convive non riuscirà mai ad apprezzare nemmeno quei piccoli momenti che la vita gli regala perché gli sembreranno dovuti. La tua felicità non può essere la mia, questa domanda rivolgila alla tua anima, otterrai tante risposte.
La felicità, in quanto tale, dovrebbe sempre passare attraverso una fase di profondo dolore. In caso contrario assomiglia piuttosto a uno stato stuporoso, a una beata idiozia.
Beata me, in quieta letizia.
Felice è colei che vive sorridendo soddisfatta attimo per attimo, e ne fa tesoro!
Occorre poco per sentire la felicità: un raggio di sole, una brezza leggera, un delicato fiore; una mano nella nostra mano.