Barbara Brussa – Figli e bambini
Un fiore di rara bellezza, a cui è stato reciso il gambo: ecco come immagino un bimbo al quale è stata strappata l’infanzia.
Un fiore di rara bellezza, a cui è stato reciso il gambo: ecco come immagino un bimbo al quale è stata strappata l’infanzia.
I tuoi capelli ribelli color miele, incorniciavano il volto stanco e pallido.La tua mano cercava la mia scivolando a fatica tra le lenzuola e la coperta.La tua voce era una flebile cantilena, solo a volte riuscivi a esprimerti.Ma i tuoi occhi nocciola, velati di tristezza e sofferenza mi trasmettevano una muta preghiera: Portami a casa!Ti ci porterò un giorno, quando ci ritroveremo e tu sarai bella come tanti anni fa, e io ti riconoscerò subito!Perché tu sei la mia mamma.
Puoi avere un’anima lacerata da qualsiasi fonte negativa e dolorosa ma, se incroci il sorriso di un bambino, i tuoi occhi sorridono con i suoi.
Vorrei tornare negli anni dei nostri padri, per veder se davvero fossero così perfetti. Vorrei che si invertissero i ruoli, vorrebbero tornare subito genitori.
Avrei voluto regalarti una vita da sogno. Ti ho donato “solamente” un sogno chiamato “Vita”. Sta a te farlo diventare un magico sogno.Ti voglio bene mamma.
Erano sentimenti velati, quelli che all’improvviso si spogliarono e, con rochi sussurri, fra le pieghe del cuore s’infilarono. Da allora, l’eco di Te risuona senza fine, fra quelle mie rosee pareti. Un incantesimo d’Amore, che nessuno mai potrà spezzare.
Tutti feriscono, un figlio uccide.