Beppe Grillo – Ipse dixit
La giustizia è relativa e si applica solo per gli altri.
La giustizia è relativa e si applica solo per gli altri.
Il grado di conoscenza è inversamente proporzionale al grado di stoltezza.
A pensar male si fa peccato, ma in Italia si indovina.
Ci metto tempo, ogni mattina, a diventare me stessa.
Un nome deve essere la descrizione dei sentimenti, il riassunto di una vita, l’indice di un’esistenza, la carta di identità di una persona, il salve di un individuo, la traduzione a lettere di tutto quello che siamo.Dentro un nome ci si deve riconoscere, ci si deve sentire raccontati, ci si deve girare con interesse quando lo si sente, lo si deve pronunciare col cuore quando ci si nomina, lo si deve sentire proprio prima con l’orecchio, poi con il resto del corpo.Per questo non potrò mai chiamarmi con un nome che piaceva ai miei genitori prima ancora che mi conoscessero.
Sto benissimo, sono gagliardo come un ventenne.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto.Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov’è il cimitero dei cattivi?