Bernardo Panzeca – Stati d’Animo
Il cuore e la lucciola sono simili. Entrambi escono la notte.
Il cuore e la lucciola sono simili. Entrambi escono la notte.
Odio da sempre le etichette dei maglioni perché mi irritano la pelle, figurati quelle della gente.
Vorrei svegliarmi al mattino e non sentire più quel peso nel petto, vorrei aprire le persiane e sorridere anche di una giornata uggiosa, vorrei guardarmi allo specchio senza preoccuparmi dell’immagine riflessa, anche se non mi piacerà. Vorrei potermi riconoscere. Vorrei poter sorridere di tutto come un tempo e coinvolgere gli altri con la mia ilarità, vorrei essere gentile e presente per tutti. Vorrei essere una buona madre e una buona moglie. Vorrei essere una brava amica e una buona compagnia, vorrei essere una buona figlia e una buona sorella, una buona zia e una brava nipote. Vorrei sentirmi più serena, più spensierata, in pace. Vorrei apprezzarmi e sentirmi apprezzata, sapere che valgo qualcosa, per poter camminare con disinvoltura e senza impaccio, senza vergognarmi di me stessa, senza tentare di nascondermi per non essere giudicata. Vorrei indietro ciò che ero, perché questa non sono io… Vivere giorno dopo giorno senza sogni, senza aspettative, senza progetti, vivere con la consapevolezza che andrà sempre peggio, tutto sempre più complicato, sempre da sola con quest’anima arrabbiata e triste, sempre più scoraggiata e affranta.
Quando il cuore parla la bocca non può tacere.
Può un’armatura invisibile nascondere i nostri punti deboli?
Quando la rabbia con la sua forza si ribella, c’è solo un modo per controllarla: Amare senza pietà!
L’importanza di uno sguardo è dato dal fatto che puoi capire ciò che la bocca tace.