Bernardo Panzeca – Stati d’Animo
Mentire al proprio cuore è come calzare delle scarpe troppo piccole. Un silenzioso e continuato tormento.
Mentire al proprio cuore è come calzare delle scarpe troppo piccole. Un silenzioso e continuato tormento.
Non mi lascio distrarre dai problemi e credo di più nei sogni ad occhi aperti. Magari domani è il giorno dei miracoli e voglio essere attenta per non farmeli scappare e accoglierli. Intanto vivo, mi impegno, costruisco, vado avanti senza paura.
A volte non sai se ridere di gusto o metterti a piangere sbattendo la testa contro il muro…
Sono nato senza vestito, la mia pelle mi custodiva, mi sentii ricco: ero fortunato, ero vivo. La mia stella brillava come gli occhi di chi mi amava, ora, cresciuto guardo fuori dalla finestra, l’umano mondo è distratto. Vedo la povertà: è scolpita nei cuori. Dov’è la ricchezza sensibile dell’essere. D’innanzi alle tragedie sento un grido: sono fortunato, sono vivo.
Un giorno esploderemo, e per un istante illumineremo l’universo. In quell’istante scopriremo se ne sia davvero valsa la pena.
Vivo i giorni dell’attesa consapevole dell’ora che verrà.
Le persone preferiscono ammettere che tu sia pazzo piuttosto che lasciarsi andare ed entrare nel tuo mondo, così diverso, così imperfetto, così bello.