Bertolt Brecht – Verità e Menzogna
Di tutte le cose certe, la più certa è il dubbio.
Di tutte le cose certe, la più certa è il dubbio.
Parli solo con la voce dell’ignoranza perché la voce della verità ti farebbe troppo male!
Tra la verità e la menzogna c’è la somiglianzache corre fra le persona e l’ombra; ma, mentrela prima ha vita, la seconda non ne ha.
Tutte quelle persone. Cosa fanno? Cosa pensano?Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse altro che per questo, dovremmo amarci tutti quanti, e invece no. Siamo terrorizzati e schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo abituati a sentirsi dire quello che devono fare. Prima in famiglia, poi a scuola e per finire nel mondo del lavoro.A volte non hai il tempo di accorgertene. Le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti.Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
Gli ideali altro non sono che idee in giacca e cravatta.
Penso che alcune verità facciano più male che bene… Tutto sta nel decidere se si è disposti a vivere nella menzogna per lasciar felice l’altro/a, o vivere nel rimpianto e lasciarlo/a soffrire.
Ci si deve arrendere alla verità, anche quando fa male, anche quando sentiamo sotto pelle il tradimento, anche mentre muore un pezzo di noi, anche se quello che vediamo e sentiamo non lo avremmo mai voluto vedere né sentire, perché la verità si racconta nel tempo a prescindere. Lo fa da sé, con i gesti e con le parole. La verità non è mai un sentito dire ma un “è”.