Bruno Baldo – Destino
Quale altra donna potrebbe incontrar la mia anima se le labbra tue sanno delle mie?
Quale altra donna potrebbe incontrar la mia anima se le labbra tue sanno delle mie?
Noi donne siamo così, c’illudiamo che tutto dipenda da noi, che bastava spostare una virgola per cambiare il destino.
Se vuoi dar una svolta al tuo destino… impavido affronta chi è a te vicino.
Saremo sempre a un passo dalla felicità, la vita ci farà sempre lo sgambetto poco prima di toccarla.
Ho offerto al destino ciò che restava di me in cambio di un attimo di felicità che permettesse al mio cuore di riprendere a battere.
Non si può vivere sempre ad un passo dalla felicità: anticipare il destino poi non è così difficile.
Immettere lo spirito di un colpevole nel flusso del Cosmo, segue una natura preordinata perché la struttura si sostenga in un equilibrio. Ma immettere uno spirito perché si vuole raddoppiare l’energia che fa ruotare i pianeti, crescere le piante, fa girare gli atomi nel loro ciclo, per rendere illimitata e generosa la luce, l’energia nucleare dei soli e delle galassie, raggiungere la bellezza eterna estirpata ed estratta dall’essere, nel tempo, non prende in esame i veri effetti e la loro portata. Salvare i suoi figli e servi e l’angelo sua moglie, lo sta portando in qualcosa di peggiore di qualsiasi incubo, che può rimandare ma non evitare. Cercare di vivere presuppone saggezza, cercare l’immortalità ne presuppone molta di più, l’astuzia non basta. Chi si sente superiore alle forze che sostengono l’universo condanna chi lo segue e anche chi capisce dove sta per condurre la vita. Quella di questa realtà, ma anche delle altre, chi la vive, e anche chi la crea, che nella luce raddoppiata crolleranno rovinosamente come una costruzione di carte impilate generate ognuna con un pezzo di Mondo violentato e consumato, struttura in rovina, di cui non resterà niente, nemmeno il suo creatore. Io potrò magari godermi lo spettacolo, senza partecipare, perché come ben sa, ne sono fuori. Il destino ha un senso dell’umorismo fantastico. Si può scegliere di lamentarsi e guerreggiarlo, perché “il destino non sa chi sono io!” O vedere che porta soltanto nel luogo per cui si ha combattuto, mentito, abusato dell’autorità, ucciso e vinto per poter ottenere quello che si voleva.