Sant’Agostino – Carità
La carità equivale all’insieme di tutti i precetti.
La carità equivale all’insieme di tutti i precetti.
Difficile difendersi dai benefattori.
L’elemosina avvilisce tanto chi la riceve che chi la fa.
Il primo povero da accogliere siamo noi stessi, perchè la nostra povertà, a parte Dio, nessuno la vuole.
Un giovane cadde nella miseria, divenuto accattone si rassegnò. Improvvisamente una persona seria, si avvicino e un’assegno gli assegnò. Il poverino dalla disperazione accettò la carità con vergogna. È quell’uomo da questa buona azione, tolse il pezzente dalla rogna. La colomba bianca e brillante donò al giovane, l’amore della vita e la luce abbagliante. La infelicità divenne felicità, la malattia divenne salute, la sofferenza divenne serenità.
Non far seguire atti concreti alle profonde parole di conforto rivolte al fratello bisognoso è come sventolare il policromo labaro, solo per dire: “Pure io c’ero”.
Non illudere chi chiede aiuto se poi sei il primo ad abbandonarlo.
L’intelligenza è molto più pesante da portare sulle spalle della stupidità.
L’ipocrisia è legger poesia, ed evitare un mendicante per la via.
Se hai fame, non bussare alla porta del ricco.
Chi offre carità dimenticando il cuore offre, sul piatto di chi la riceve, un gesto di morte verso la sua anima, il suo corpo e la sua mente.
1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.[2] e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.[3] e se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.[4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8] La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9] La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10] Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11] Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. [12] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.[13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
La carità dispensa lo stato dal suo dovere sociale.Equivale a demandare al privato una missione dello Stato.
L’abnegazione, la carità, sono il più delle volte il risultato d’un difetto di vita personale.
Vorrei tanto essere un clown perchè è l’espressione più alta del benefattore.
La carità crea una moltitudine di peccati.
Rallegratevi con i lieti e piangete con chi piange.